La faringite, che normalmente viene chiamata “mal di gola”, è un disturbo comune sia negli adulti sia nei bambini ed è una delle cause principali per le quali si consulta il medico.

Si tratta di un’infiammazione della mucosa della faringe, il condotto che collega il cavo orale con l’esofago e la laringe. La faringe, infatti, fa parte sia del canale digerente sia delle vie respiratorie superiori: dalla faringe transita sia l’aria inspirata attraverso il naso e la bocca, che poi prosegue il percorso nella laringe, sia il bolo alimentare dopo il passaggio nella bocca e la deglutizione.

Lo stato infiammatorio che causa dolore alla gola può essere provocato da allergie, reflusso laringofaringeo, ingestione di corpi estranei, contatto con sostanze, polveri o vapori irritanti, inquinamento, fumo o permanenza per un tempo prolungato in ambienti con aria troppo secca.

Le cause più frequenti, però, sono le infezioni, che possono avere origine batterica, ma più spesso sono di natura virale.

 

Cause delle infezioni della gola

In generale, le infezioni sono causate dall’ingresso di microrganismi nocivi nell’organismo, soprattutto batteri e virus, ma anche funghi e protozoi, e dalla loro moltiplicazione nei tessuti. Quando un agente esterno patogeno penetra nell’organismo, il sistema immunitario si attiva per neutralizzarlo. Se supera le prime difese, si insedia nei tessuti e si moltiplica fino a causare l’infezione, che può essere acuta o cronica: nel primo caso, gli effetti compaiono rapidamente e si risolvono in periodi brevi, mentre nel secondo l’infezione si manifesta progressivamente ed è persistente nel tempo.

Nel caso della gola, le infezioni possono interessare l’intera faringe o solo le tonsille: in questo caso si parla più propriamente di tonsillite. L’infezione delle tonsille da parte dei microrganismi patogeni, che si può estendere ai tessuti circostanti, è frequente soprattutto nei bambini.

L’infezione virale è la causa più frequente del dolore alla gola e degli eventuali sintomi associati.

Gli agenti patogeni che possono provocare infezioni della gola sono, prima di tutto, i virus del raffreddore (soprattutto rhinovirus), dell’influenza e della parainfluenza. Le infezioni della gola, quindi, si manifestano spesso insieme ad altre malattie da raffreddamento e sono più frequenti durante la stagione fredda, soprattutto perché la circolazione dei virus è favorita dalla permanenza in ambienti chiusi, poco ventilati e con scarsa umidità nell’aria.

Molto più raramente, l’infezione può essere dovuta alla presenza del virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi.

Le infezioni batteriche sono una causa meno comune di infiammazione della gola. Il principale batterio coinvolto è lo streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes), responsabile della faringite streptococcica, frequente soprattutto nei bambini e nei ragazzi tra i 5 e i 15 anni di età. In casi più rari, l’infezione può essere dovuta alla presenza di stafilococchi o di microrganismi del ceppo batterico Haemophilus.

Infine, anche alcuni tipi di funghi, soprattutto Candida albicans e Aspergillus, possono provocare infezioni della gola, soprattutto nelle persone con difese immunitarie ridotte a seguito dell’assunzione prolungata di alcuni farmaci, come per esempio antibiotici o cortisonici.

 

Sintomi delle infezioni della gola

Le infezioni della gola sono caratterizzate principalmente dalla disfagia, cioè la difficoltà e la sensazione di fastidio a deglutire, e dal dolore alla faringe, soprattutto durante la deglutizione e quando si parla.

Altri sintomi frequenti associati alle infezioni della gola sono:

  • la sensazione di avere un corpo estraneo nella gola;
  • le tonsille ingrossate e infiammate;
  • la mucosa della faringe arrossata;
  • la presenza di placche in gola e sulle tonsille;
  • dolore e gonfiore a livello dei linfonodi del collo;
  • la raucedine;
  • il prurito e la gola secca.

Se l’infezione è dovuta a virus del raffreddore o dell’influenza, possono comparire anche febbre, tosse, starnuti, naso che cola e mal di testa.

Nei bambini, in particolare, la faringite (o la faringotonsillite) dovuta a infezioni è molto frequente e caratterizzata da gola arrossata, tonsille e ghiandole del collo gonfie, placche in gola, febbre, tosse e mal di testa.

 

Diagnosi delle infezioni della gola

La diagnosi di infezione alla gola viene effettuata dal medico sulla base dei sintomi riferiti dal paziente e con una visita durante la quale osserva le condizioni della gola.

Per impostare il corretto trattamento, però, è importante identificarne l’origine, e in particolare distinguere tra infezione virale e batterica. I sintomi sono spesso sovrapponibili, soprattutto se non sono presenti raffreddore o tosse, manifestazioni indicative di un’infezione di natura virale.

Per diagnosticare con certezza un’infezione batterica e identificare il batterio responsabile, il medico effettua un tampone faringeo. Per l’esame si utilizza un bastoncino sottile simile a un cotton-fioc, che viene introdotto nella gola e strisciato sulla mucosa della faringe e delle tonsille. Il campione viene sottoposto ad analisi che consentono in primo luogo di stabilire se i sintomi sono dovuti a un’infezione e, in caso positivo, di identificare il batterio responsabile e l’antibiotico più efficace per debellarlo.

Se si sospetta in particolare una faringite streptococcica è possibile eseguire un test rapido di rilevamento dell’antigene (RADT), che consente di rilevare la presenza dello streptococco beta-emolitico di gruppo A in pochi minuti. Il test rapido è utilizzato soprattutto nei bambini o in presenza di sintomi come placche o macchie biancastre in gola o sulle tonsille, linfonodi del collo gonfi e dolenti, febbre alta e assenza di tosse.

Se i sintomi sono persistenti o si aggravano nel corso del tempo, possono essere necessarie ulteriori indagini diagnostiche, per esempio esami del sangue, test allergologici, visite specialistiche, ecc.

 

Rimedi per le infezioni alla gola

Nella maggior parte dei casi, come detto, l’infezione della gola ha origine virale e si risolve spontaneamente in breve tempo e senza alcun trattamento specifico.

Alla comparsa dei sintomi è bene consultare il medico, che potrà consigliare di ricorrere a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per contrastare il dolore e l’infiammazione, da assumere per bocca sotto forma, per esempio, di capsule o granulato da sciogliere in acqua.

Per alleviare il fastidio del dolore alla gola è utile anche mettere in pratica alcune semplici strategie, come per esempio:

  • mantenere idratata la gola, bevendo molta acqua, tisane o infusi;
  • fare gargarismi con acqua tiepida e sale o appositi collutori consigliati dal medico, e fumenti con bicarbonato di sodio o sostanze ad azione balsamica come l’eucalipto;
  • succhiare caramelle dure, un’azione che stimola la salivazione e contribuisce ad aumentare l’idratazione della mucosa della faringe;
  • garantire un adeguato livello di umidità negli ambienti in cui si permane a lungo;
  • evitare il fumo di sigaretta e l’assunzione di alcol e caffè.

Anche alcuni rimedi naturali possono contribuire a contrastare i sintomi del mal di gola, in particolare tisane o infusi a base di piante con un’azione lenitiva o rinfrescante sulla gola, per esempio l’aloe vera.

In caso il medico arrivi alla diagnosi di un’infezione di natura batterica, è bene seguire con cura le sue indicazioni terapeutiche in quanto la faringite streptococcica e l’eventuale tonsillite batterica, se non adeguatamente trattate, possono diventare croniche e provocare ricadute frequenti e complicanze per la salute.

In caso di infezione batterica accertata, la cura consiste in una terapia antibiotica mirata, con i farmaci più efficaci individuati mediante il tampone faringeo.

Infine, per quanto riguarda la prevenzione delle infezioni della gola, è importante fare attenzione in particolare ad alcuni aspetti della vita quotidiana e adottare qualche semplice precauzione.

Ecco alcuni consigli che possono aiutare a prevenire questi disturbi:

  • lavare le mani spesso e con cura, con acqua e detergente o con prodotti disinfettanti, per ridurre il rischio di contatto e di trasmissione di microrganismi patogeni;
  • mantenere gli ambienti umidificati e arieggiati in modo adeguato, soprattutto se si permane a lungo e in presenza di molte persone;
  • non fumare ed evitare anche il fumo passivo, per quanto possibile;
  • evitare, o comunque limitare al minimo, il contatto diretto con persone affette da faringite;
  • non utilizzare stoviglie condivise con altre persone.