La faringe è un condotto muscolo-membranoso, situato in fondo alla bocca, che si trova tra le vie respiratorie e le vie digerenti e permette il passaggio dell’aria nella laringe e del cibo nell’esofago.
La faringe si divide in tre parti: la rinofaringe (parte posteriore delle vie aeree nasali), l’orofaringe (gola) e la laringofaringe (parte inferiore).
Durante la stagione fredda è facile incorrere in un’infiammazione di questo condotto, detta faringite. Questo disturbo causa tipicamente l’arrossamento della gola. Vediamo quali accorgimenti si possono prendere per alleviare e prevenire questo fastidio.

 

Gola arrossata: perché e quando succede

La gola arrossata è un tipico segno di faringite, ovvero l’infiammazione acuta della mucosa della faringe, in particolare dell’orofaringe.

Nella maggior parte dei casi all’origine del mal di gola c’è un’infezione batterica o virale. Cause meno comuni di gola arrossata comprendono allergie, esposizione a sostanze irritanti (dal fumo alle sostanze inquinanti presenti dell’aria), traumi e reflusso laringofaringeo.

Nella maggior parte dei casi (50-80% dei casi) il mal di gola è conseguenza di un’infezione virale. I microrganismi più spesso coinvolti sono adenovirus, enterovirus, rinovirus, virus influenzali e parainfluenzali. Le forme batteriche sono invece meno frequenti e il batterio più spesso coinvolto è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A.

Batteri e virus possono invadere direttamente la mucosa faringea. Alcuni virus, come i rinovirus, causano spesso irritazione a livello sia del cavo orale sia del naso. A volte, inoltre, l’infezione può propagarsi alle tonsille che possono apparire gonfie.
L’arrossamento della gola di natura infettiva si manifesta soprattutto durante la stagione fredda. I bambini sotto i 5 anni sono i più colpiti, ma anche gli adulti sono spesso soggetti a infezioni della faringe.

 

I sintomi comuni associati alla gola arrossata

La gola arrossata è uno dei segni più tipici della faringite. Altre manifestazioni che caratterizzano l’infiammazione della gola e che si possono associare al rossore sono:

  • difficoltà e dolore a deglutire;
  • gola secca;
  • sensazione di prurito e bruciore;
  • gonfiore faringeo;
  • tonsille ingrossate;
  • tosse;
  • raucedine;
  • ghiandole linfatiche del collo ingrossate;
  • febbre;
  • dolore all’orecchio;
  • mal di testa;
  • raffreddore.

A seconda dell’origine del mal di gola, possono predominare alcuni sintomi piuttosto che altri. L’esame obiettivo e la valutazione dei disturbi da parte del medico possono fornire informazioni utili per capire la natura del mal di gola e distinguere per esempio le forme virali da quelle batteriche, in modo da orientare la scelta del trattamento più adeguato.

In genere le forme virali, che sono le più comuni, sono caratterizzate da un forte dolore alla gola a esordio rapido spesso accompagnato da mal di testa, tosse e/o raffreddore. La gola appare molto arrossata, mentre la febbre è in genere lieve o assente e, quando c’è, tende a risolversi in un paio di giorni.

Le forme batteriche si presentano invece tipicamente con dolore alla gola, quasi sempre accompagnato da febbre elevata, mal di testa e talvolta da nausea, vomito e dolori addominali. La gola è arrossata e spesso è presente dell’essudato (strie biancastre) che ricopre parzialmente le tonsille, che possono apparire ingrossate. In genere è presente anche un modesto aumento delle dimensioni dei linfonodi del collo.

Sebbene l’esame obiettivo sia molto utile per capire l’origine della faringite, la certezza assoluta della diagnosi si può avere solo con l’esecuzione del cosiddetto tampone faringeo, che si effettua toccando il fondo della gola con un apposito bastoncino simile a un cotton fioc. Il materiale così prelevato viene messo in coltura per verificare la presenza di batteri e, in caso positivo, per individuare l’antibiotico maggiormente efficace (antibiogramma). Il tampone permette così di impostare una corretta terapia antibiotica. Purtroppo, occorre un po’ di tempo per avere l’esito dell’esame, circa due giorni lavorativi. In alternativa il medico può eseguire un test rapido per lo Streptococco beta emolitico di tipo A, il batterio patogeno che causa più di frequente la faringite in età pediatrica. Anche in questo caso è necessario effettuare un tampone faringeo che dà una risposta abbastanza affidabile in soli 10 minuti.

 

Come alleviare il bruciore alla gola

Per contrastare il mal di gola in maniera efficace è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia, che durante la visita valuterà i sintomi associati ed esaminerà il cavo orale, al fine di individuare la cura più adatta.

In caso il mal di gola sia di natura virale il medico consiglia di solito rimedi di tipo sintomatico, per alleviare i fastidi causati dall’infezione, come per esempio prodotti a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), da assumere per bocca sotto forma di capsule, spray orale, granulato da sciogliere in acqua, ecc. Contro il mal di gola possono essere utili anche gargarismi con collutori specifici e pastiglie con proprietà balsamiche. Altrettanto importante è prendersi qualche giorno di riposo e bere molti liquidi (preferibilemente acqua) per mantenere una buona idratazione.

Molto utilizzati per il benessere della gola sono anche alcuni rimedi naturali da assumere sotto forma di tisane o infusi a base per esempio di aloe vera, mentre per favorire le naturali difese dell’organismo, e combattere quindi l’infezione che ha causato la faringite, possono essere utili prodotti contenenti echinacea.

Per ridurre i fastidi spesso ci si affida spesso anche ai classici rimedi della nonna, come una tazza di latte caldo e miele o di acqua calda con limone, la cui efficacia non è stata però dimostrata da studi scientifici.

In caso il medico arrivi a una diagnosi di faringite batterica, indicherà al paziente la necessità di ricorrere agli antibiotici, che possono essere associati ai medicinali sintomatici indicati per le infezioni virali. Gli antibiotici vanno usati sempre con attenzione seguendo le indicazioni del medico in termini di dosaggio, orari di assunzione e durata della terapia. Se ciò non accade si rischia la perdita di efficacia, la risoluzione solo apparente della patologia, con aumento del pericolo di ricadute, la selezione di ceppi batterici resistenti nonché l’aumento degli effetti collaterali in caso di sovradosaggio per assunzioni troppo ravvicinate.

Una faringite batterica mal curata o trascurata può avere diverse ricadute negative per la salute, favorendo la sinusite, l’otite, eventuali ascessi e, nei casi più gravi, febbre reumatica e disturbi renali (glomerulonefrite).

Nei casi in cui la gola arrossata è il campanello d’allarme di altre condizioni, per esempio il reflusso laringofaringeo, occorre un trattamento diverso. Questo disturbo è dovuto alla risalita di materiale acido, che dallo stomaco passa nell’esofago per arrivare fino alla laringe e alla faringe, dove esercita un’azione irritante. Per contrastarlo in genere vengono prescritti farmaci che regolano la produzione di acido da parte dello stomaco. Inoltre, esistono degli accorgimenti in grado di alleviare il fastidio, come alzare la testata del letto e seguire un’alimentazione povera di alimenti che possono favorire il reflusso.

 

Come prevenire la gola arrossata

Per prevenire l’infiammazione della gola si possono mettere in atto alcune semplici norme igieniche che aiutano a tenere lontane le infezioni, nonché accorgimenti per evitare l’esposizione a possibili fattori irritanti. I principali consigli sono:

  • lavare spesso le mani con acqua e sapone;
  • utilizzare prodotti disinfettanti quando non si ha a disposizione acqua e sapone;
  • evitare di stare troppo vicino a persone con sintomi respiratori;
  • arieggiare spesso gli ambienti frequentati da più persone;
  • evitare di fumare;
  • evitare l’esposizione al fumo passivo e a sostanze irritanti;
  • umidificare gli ambienti per prevenire la secchezza della mucosa orale.

Il medico può consigliare anche l’assunzione di integratori a base di vitamine e sali minerali che stimolano il sistema immunitario.
Qualora si soffra di reflusso laringofaringeo è bene seguire alcuni accorgimenti dietetici e di stile di vita, come evitare di mangiare cibi la cui digestione richiede tempi più lunghi, per limitare la risalita di acido dallo stomaco.