Il catarro in gola è un sintomo frequente dei disturbi delle vie respiratorie superiori che causa un fastidio in fondo alla gola. Per avere sollievo dalla presenza di catarro, si tende a tossire per schiarirsi la gola e a ingoiare il muco, che spesso arriva dal naso. Qualunque sia la causa, per esempio allergie, infezioni delle vie aeree superiori oppure l’esposizione a sostanze irritanti, il problema è un costante rivolo di muco nella parte posteriore della cavità orale che provoca irritazione a livello della gola e può provocare tosse, mal di gola e altre manifestazioni.

 

Che cos’è il catarro in gola

In condizioni fisiologiche le ghiandole secretorie del naso e della gola producono continuamente muco, che ha la funzione di umidificare le mucose delle vie respiratorie e catturare eventuali particelle e microrganismi estranei, come virus e batteri.
Quando si sviluppa un’infiammazione locale, dovuta alla presenza di un’infezione o di altre patologie che possono interessare il tratto respiratorio, la produzione di muco aumenta dando origine al catarro con la finalità di catturare ed eliminare, mediante i colpi di tosse, i possibili agenti patogeni o sostanze che hanno dato origine all’infiammazione.

 

Quali sono i sintomi del catarro in gola

Il catarro in gola è un fastidio che, a seconda della causa che l’ha generato, può essere accompagnato da numerosi altri segni e sintomi. I principali sono:

  • sensazione di nodo in gola;
  • frequente bisogno di deglutire o tossire per cercare di schiarirsi la gola;
  • sensazione di crepitio nelle orecchie;
  • congestione nasale;
  • mal di testa;
  • faringite.

Raramente, possono associarsi anche altri sintomi, come per esempio:

  • febbre inspiegabile;
  • catarro striato di rosso a causa della presenza di sangue;
  • respiro sibilante;
  • difficoltà respiratorie (fiato corto).

Nei bambini, secrezioni dense o maleodoranti da un lato del naso possono significare che un corpo estraneo, come un fagiolo, una pallina o un pezzo di un giocattolo, è bloccato nel naso. Se si osservano questi sintomi, è bene consultare un medico per un controllo.

 

Che cosa causa il catarro in gola

Sono diverse le patologie che possono causare il catarro. Tra queste rientrano l’asma, la bronchite e il classico raffreddore virale o allergico. Quando, però, si avverte che il catarro si raccoglie in gola e gocciola dalla parte posteriore del naso, verosimilmente, si è di fronte a quello che in termini medici viene chiamato gocciolamento retronasale (o post-nasale).
In questi casi la presenza del catarro in gola può derivare da diverse condizioni, tra cui:

  • sinusite;
  • allergie;
  • assunzione di farmaci che rendono più denso il muco;
  • raffreddore o altre infezioni delle vie aeree (influenza, otite, ecc.);
  • ipertrofia dei turbinati;
  • reflusso laringofaringeo;
  • presenza di piccoli oggetti bloccati all’interno del naso (evenienza comune nei bambini che si possono infilare nelle narici parti di giochi o cibi).

Cause temporanee del gocciolamento retronasale includono, inoltre, determinate condizioni meteorologiche, soprattutto aria fredda e secca, e cibi piccanti.

Per quanto concerne la sinusite, quest’infiammazione dei seni paranasali (cavità piene d’aria scavate nelle ossa della faccia, tutte comunicanti con il naso) è sempre preceduta da una patologia nasale, per esempio un’allergia a sostanze inalanti o un’infezione batterica o virale, che si estende ai seni, infiammando e gonfiando le membrane che li rivestono, tanto da ostruire i piccoli passaggi che li collegano al naso e provocare dolore e infiammazione. L’ostruzione dei seni favorisce inoltre il ristagno di muco che può venire inquinato da germi.

Le allergie si verificano quando il proprio sistema immunitario reagisce a una sostanza estranea, di norma innocua, e la identifica come una minaccia, scatenando una serie di reazioni immunitarie che provocano spesso disturbi a carico dell’apparato respiratorio. Le allergie sono molto comuni nella popolazione e, se non trattate in modo adeguato, possono portare con facilità a una congestione nasale e all’accumulo di catarro in gola.

L’ipertrofia dei turbinati, che sono piccole sporgenze presenti all’interno del setto nasale che fungono da “condizionatori” e “depuratori” dell’aria che passa al suo interno, è una delle cause più frequenti di ostruzione nasale. Il rigonfiamento dei turbinati può essere causato da diversi fattori e può determinare un aumento della secrezione di muco.

Le caratteristiche del catarro in gola possono aiutare a comprenderne l’origine:

  • le secrezioni sottili e il muco biancastro possono essere dovuti a un’infezione virale, come il raffreddore o l’influenza, oppure ad allergie, basse temperature, determinati cibi o spezie, gravidanza e altri cambiamenti ormonali;
  • la secrezione di muco più denso e abbondante può essere associata per esempio all’assunzione di alcuni farmaci (comprese le pillole anticoncezionali e i medicinali per l’ipertensione) oppure, soprattutto in inverno, dalla permanenza in ambienti riscaldati che determinano un maggiore secchezza dell’aria. Può inoltre avere origine da infezioni dei seni paranasali o del naso e allergie, in particolare a cibi come i latticini;
  • se le secrezioni sottili diventano spesse e di colore tendenti al verde o giallo, è possibile che si stia sviluppando un’infezione batterica di un seno paranasale.

 

Che cosa fare

Il catarro in gola, in particolare il gocciolamento retronasale, è un sintomo che può persistere per molto tempo, settimane o addirittura mesi. Per favorire la guarigione è fondamentale che il paziente consulti il proprio medico per ricevere una corretta diagnosi ricorrere alla cura più opportuna. L’iter diagnostico prevede, in primo luogo, la raccolta di informazioni sulla storia clinica e sulle abitudini del paziente e un esame dettagliato dell’orecchio, del naso e della gola. Il trattamento varia a seconda della causa.

In presenza di un’infezione virale, il medico può prescrivere rimedi volti ad alleviare i sintomi e a ridurre lo stato infiammatorio delle mucose respiratorie, come per esempio farmaci a base di antinfiammatori non steroidei (FANS), da assumere sotto forma di capsule o granulato da sciogliere in bocca.
Se il medico arriva, invece, a una diagnosi di infezione batterica delle vie respiratorie, può prescrivere un trattamento con un antibiotico specifico a seconda del ceppo batterico chiamato in causa. A questa terapia possono essere aggiunti spray nasali, decongestionanti e irrigazioni saline nasali al fine di far fluidificare il catarro e alleviare la sintomatologia. Talvolta in caso di sinusite cronica può rendersi necessario un intervento chirurgico per aprire i seni ostruiti.

In caso di allergie bisogna innanzitutto cercare di non esporsi all’allergene scatenante e poi ricorrere a una terapia mirata, secondo le indicazioni del medico. In genere vengono prescritti antistaminici, decongestionanti, spray nasali contenenti cortisonici e talvolta cortisonici orali.

Ancora, se il catarro in gola deriva dal reflusso laringofaringeo, il medico può valutare la necessità di un trattamento farmacologico mirato, nonché la messa in atto di alcuni accorgimenti inerenti allo stile di vita e all’alimentazione, come elevare la testata del letto di una decina di centimetri, evitare di assumere cibi e bevande nelle due o tre ore prima di coricarsi, evitare il consumo di alcol e caffeina e seguire una dieta specifica.

 

Come prevenire il catarro in gola

Accanto alle terapie mirate, per contrastare e prevenire il catarro in gola si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali e a una serie di accorgimenti in grado di aiutare ad alleviare i sintomi:

  • bere molta acqua o altre bevande calde, come tisane, se gradito con l’aggiunta di un po’ di miele;
  • usare un umidificatore d’aria e arieggiare spesso gli ambienti chiusi;
  • alzare la testata del letto per favorire una buona qualità del sonno;
  • fare i gargarismi con acqua salata;
  • fare lavaggi nasali con una soluzione contenete acqua salata, che si può preparare anche in casa e permette di ottenere numerosi benefici; per esempio, aiuta a drenare il muco in eccesso, liberando le vie aeree superiori, e favorisce l’eliminazione di allergeni, agenti inquinanti, batteri e virus;
  • modificare in modo mirato l’alimentazione è utile in tutti quei casi in cui il catarro in gola è legato al reflusso laringofaringeo, per esempio evitando carni o formaggi ad alto contenuto di grassi, cibi speziati, caffè ecc.;
  • fare i suffumigi utilizzando soluzioni con acqua calda e bicarbonato, a cui eventualmente aggiungere qualche goccia di un olio essenziale, per esempio di eucalipto che ha una naturale azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea.