I gargarismi sono un valido alleato per il benessere del cavo orale e in particolare per l’igiene orale. Ma non solo: molto spesso il medico può suggerire di fare gargarismi in presenza di specifiche affezioni, per esempio per lenire le infiammazioni delle mucose del cavo orale e della gola.

Questa pratica consiste nel far gorgogliare in gola, con il capo ripiegato indietro, un liquido, dalla semplice acqua a una soluzione medicamentosa.

Tra le principali condizioni per le quali è spesso suggerito dal medico il ricorso a gargarismi rientrano:

  • alitosi;
  • presenza di placca batterica e gengivite;
  • stomatite;
  • secchezza della bocca;
  • mal di gola;
  • tonsillite;
  • infezioni delle alte vie respiratorie.

 

Soluzioni per i gargarismi

I gargarismi possono essere fatti con vari tipi di soluzioni “fai da te” oppure con collutori acquistabili per esempio in farmacia, a seconda delle necessità.

Gargarismi con acqua
Fare i gargarismi con l’acqua può essere un utile esercizio per imparare a far gorgogliare il liquido in gola. Non solo, uno studio giapponese suggerisce che i gargarismi quotidiani con l’acqua aiutino addirittura a prevenire il raffreddore e più in generale le infezioni delle alte vie respiratorie negli individui sani.

Gargarismi con acqua salata
I gargarismi vengono spesso fatti utilizzando una miscela di acqua e sale. L’acqua salata sembrerebbe avere proprietà lenitive in caso di infiammazioni dell’apparato respiratorio. In particolare, i gargarismi con acqua e sale vengono spesso consigliati per ridurre il gonfiore e il dolore associati al mal di gola. Neutralizzando gli acidi presenti nel cavo orale, l’acqua salata aiuterebbe inoltre a ridurre la crescita di batteri nocivi e a combattere e prevenire le gengiviti.

Gargarismi con acqua e bicarbonato
Grazie alle sue proprietà antibatteriche il bicarbonato può rivelarsi un valido alleato soprattutto per alleviare il mal di gola. Per preparare la soluzione per fare i gargarismi è necessario sciogliere un cucchiaio di bicarbonato di sodio in un bicchiere di acqua. Per dare al rimedio un sapore più gradevole si possono aggiungere poi alcune gocce di olio essenziale di menta, malva o basilico.

Gargarismi con collutori
Sebbene non sostituisca lo spazzolino e il filo interdentale, l’uso del collutorio può essere un’utile aggiunta alla routine quotidiana per l’igiene di denti, lingua e cavo orale in generale. Ma i collutori possono avere anche un’azione terapeutica locale.

In linea generale, ne esistono di due tipi:

  • collutori cosmetici;
  • collutori terapeutici.

I primi, usati per sciacquare la bocca e per eventuali gargarismi, possono aiutare a controllare l’alito cattivo e lasciare un sapore gradevole, ma offrono solo benefici temporanei visto che non contengono principi attivi specifici in grado di uccidere i batteri chiamati in causa nell’alitosi.

Nella maggior parte dei casi l’alitosi è infatti provocata dalla presenza nel cavo orale di batteri in grado di metabolizzare residui alimentari, soprattutto proteici, con la conseguente produzione di sostanze volatili contenenti zolfo, i principali responsabili dell’odore cattivo dell’alito.

I collutori terapeutici, al contrario, hanno ingredienti attivi destinati a controllare o ridurre condizioni che riguardano la salute orale come l’alitosi, le gengiviti, la placca e la carie, ma possono essere usati anche per contrastare infezioni e irritazioni delle alte vie respiratorie, dalla faringite alla tonsillite. I gargarismi con collutori terapeutici vengono quindi proposti quando si vuole ottenere un’azione ri-mineralizzante, desensibilizzante (in caso di denti sensibili), antinfiammatoria, antimicotica e antimicrobica.

Tra gli ingredienti di base di un collutorio terapeutico ci sono acqua, alcol, oli profumati, coloranti, erbe aromatizzanti e principi attivi che svolgono le funzioni specifiche cui il collutorio è destinato. Tra gli ingredienti attivi che possono essere utilizzati rientrano:

  • antinfiammatori, utilizzati soprattutto per dare sollievo in presenza di stati irritativo-infiammatori associati a gengiviti, stomatiti e faringiti;
  • oli essenziali, come per esempio quello di malva che ha proprietà emollienti e lenitive sulla mucosa orofaringea;
  • clorexidina, un disinfettante che trova largo impiego nella cura di gengiviti e alitosi nonché nella prevenzione di infezioni dentali dopo un intervento dentistico importante;
  • cloruro di cetilpiridinio, un antisettico ad ampio spettro d’azione, spesso utilizzato per contrastare la formazione della placca batterica e le gengiviti.

 

Come si fanno i gargarismi

Il primo passo è munirsi di un bicchiere nel quale riporre il liquido per fare il gargarismo. Se si utilizza un collutorio commerciale è meglio evitare di bere direttamente dalla bottiglia per evitare di contaminare la soluzione.

Una volta versato il liquido, berne un sorso, senza deglutire, e sciacquare un po’ la bocca, cercando di raggiungere tutti i punti del cavo orale, gonfiando e sgonfiando le guance. Fatto ciò, non resta che piegare la testa indietro, aprire la bocca e far gorgogliare il liquido, mantenendo l’epiglottide chiusa per non ingoiarlo. Le vibrazioni prodotte dalla gola muoveranno il liquido nel cavo orale. Ripetere l’operazione per un paio di volte e poi espellere il liquido dalla bocca.

 

I consigli

I gargarismi possono essere un prezioso alleato per il benessere e la salute del cavo orale e della gola, ma vanno utilizzati in modo corretto, a maggior ragione se contengono principi attivi terapeutici. Ecco i principali consigli:

  • ogni gargarismo dovrebbe durare circa tre minuti;
  • i gargarismi con acqua e sale possono essere fatti più volte al giorno. Di solito si consiglia di eseguirli due o tre volte al giorno dopo i pasti principali fino al miglioramento dei sintomi;
  • i gargarismi con collutori terapeutici vanno fatti seguendo le indicazioni del medico.

In presenza di mal di gola, i gargarismi possono essere associati ad altri accorgimenti benefici: in primo luogo, il medico, dopo un’accurata visita e la valutazione di eventuali altri sintomi associati (come tosse, febbre, ecc.) può consigliare l’assunzione per bocca di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), per esempio sotto forma di capsule o di granulato da sciogliere in acqua.
Inoltre, per alleviare il mal di gola è utile bere in quantità adeguate acqua o tisane per idratare la mucosa della gola che spesso risulta secca, oltre che arrossata e dolente. Bere una tazza di latte caldo con il miele rientra, invece, tra i cosiddetti “rimedi della nonna”, utilizzati di frequente anche se non supportati da studi scientifici.